La storia

Un contesto territoriale importante: San Pellegrino Terme e la Valle Brembana

A soli venticinque chilometri da Bergamo, al centro dello scenario montuoso delle Val Brembana, San Pellegrino era divenuta una località di moda  molto frequentata nel pieno delle irripetibile stagione della Belle Epoque. Già dai primi del Novecento, San Pellegrino si era dotata di strutture e servizi che stupivano i visitatori e che contribuivano a diffonderne la fama. Risale al 1904 il complesso del Casinò col suo scenografico ingresso ed al 1905 il colossale Grand Hotel con un fronte di ben 128 metri in splendido stile liberty che si affaccia sul fiume Brembo.

Nei primi anni Cinquanta la famosa cittadina brembana, a conferma della volontà di continuare la tradizione turistica, mutava la sua denominazione da “San Pellegrino” a “San Pellegrino Terme”.

Nel periodo dal 1961 al 1963 il Casinò municipale di San Pellegrino Terme accoglieva i convegni politici che determinarono la svolta del centro-sinistra, dopo anni di centrismo; tutta la politica italiana aveva lo sguardo rivolto alla famosa località brembana: le immagini delle sale del monumento liberty erano ripetutamente proposte sul telegiornale nazionale.

Le cure termali – all’epoca di proprietà e gestione della San Pellegrino S.p.A. – erano in perdita, ma viaggiava molto forte l’imbottigliamento dell’acqua e delle bibite. Lo stabilimento passava dai 489 dipendenti del 1960 agli 899 del 1963. Al censimento del 1961 risultavano residenti a San Pellegrino Terme 4.436 abitanti, quello del 1971 ne avrebbe contati 5.214 e, all’epoca, erano ancora una ventina le strutture alberghiere attive.

In Valle, intanto, iniziava l’avventura delle stazioni sciistiche di Foppolo e Piazzatorre e dei centri di villeggiatura; si cominciava a comprendere che il turismo poteva rappresentare un argine al preoccupante abbandono della montagna causato dall’emigrazione interna verso i centri industriali. Infatti, la valle che nel 1961 contava 47.045 abitanti, nel 1971 aveva fatto registrare un calo fino a 45.866.

Questo, in breve, il contesto in cui inizia la storia dell’Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme, tra un misto di glorioso passato e grande speranza per il futuro.

La nascita della scuola

La diffusione sul territorio nazionale degli istituti alberghieri è una diretta conseguenza del cosiddetto “miracolo economico” italiano degli anni cinquanta-sessanta del secolo scorso, quando con il diffondersi del turismo di massa, nasce la necessità di qualificare il personale per l’industria alberghiera nei settori della cucina, sala, ricevimento e amministrazione.

Nei primi anni ’60 il governo avvia una politica di scolarizzazione che comprende soprattutto la diffusione della Scuola Media dell’obbligo e il rafforzamento degli Istituti Professionali fino ad allora poco considerati all’interno dell’ordinamento scolastico, dopo i Licei e gli Istituti Tecnici.

L’unica scuola alberghiera che esisteva prima degli anni Sessanta in Italia era quella di Stresa, fondata nel 1938.

Negli anni ‘60-‘70 sorgono in Italia una ventina di Istituti Professionali Alberghieri di Stato, IPAS, quasi tutti collocati in cittadine turistiche-termali: 1961 Salsomaggiore Terme; 1963 Riva del Garda; 1966 Bormio/Chiavenna. Seguiranno Fiuggi, Vibo Valentia, San Benedetto del Tronto, Senigallia …

Ovviamente non poteva mancare San Pellegrino Terme la “Regina delle acque” del Novecento e, infatti, nel 1962 venne istituito l’IPAS di San Pellegrino Terme, grazie anche all’interessamento dell’amministrazione comunale guidata dall’on. Francantonio Biaggi e del Parroco, Mons. Lorenzo Dossi, entrambi convintissimi della necessità di aprire una scuola alberghiera per il bene della cittadina e della Valle Brembana.

Le tappe importanti della storia dell’IPSSAR

Settembre 1962: suona la prima campanella nelle aule della Villa Emilia, (un edificio ultimamente demolito) sede della scuola e del convitto: una classe prima di 19 ragazzi e ragazze, sezione Sala e Bar, quasi tutti figli di albergatori e ristoratori provenienti dalle varie parti della provincia, dalla Valle Brembana, da San Pellegrino Terme. Il corso è biennale. Per l’iscrizione gli studenti dovevano essere in possesso del diploma di Licenza media o di Avviamento Professionale; in mancanza di titolo di studio, bastava avere compiuto 21 anni. Non si dimentichi che, in quei tempi, la maggioranza dei ragazzi terminava gli studi con la quinta elementare! Considerata la rete dei trasporti di quei tempi.

Il Convitto

Nei primi anni di vita dell’Istituto la quota degli allievi provenienti dalla Valle Brembana si aggirava intorno al 20%; col passare degli anni si arrivò intorno al 10%, anche in conseguenza dell’apertura del polo scolastico superiore di Zogno – Camanghé, per questo motivo il Convitto ha da sempre avuto una funzione fondamentale (garantendo ospitalità ai ragazzi che venivano da lontano, mentre le ragazze erano, inizialmente, collocate presso le suore dell’asilo o presso i privati) e ad esso si appoggiavano anche ragazzi e ragazze “esterni”, per la mensa, lo studio e le attività ricreative… ; ciò sia in considerazione della rete dei trasporti del tempo sia per gli orari delle lezioni (che contemplavano anche 42 ore settimanali).

L’atmosfera del convitto, diretto dalla presidenza della scuola attraverso un responsabile tra i censori, era quella di un collegio anni Sessanta: una certa serietà e disciplina, orari ben definiti per lo studio e lo svago (tornei di calcio, calcetto, ping-pong, manifestazioni teatrali e corali alla buona…). Le regole, col cambiare dei tempi e con le innovazioni, si allentarono, a partire dagli anni Settanta; ad esempio, i “censori” furono chiamati “educatori”…

Tanto per ricordare e far sorridere i giovani lettori: gli studenti non potevano spostarsi per le strade se non accompagnati, i piatti e le pentole, in gran parte, venivano lavati e puliti dai ragazzi “in punizione”, per qualche infrazione disciplinare la “ricreazione” diventava “studio obbligatorio”; la domenica e nei festivi, il convitto funzionava regolarmente soprattutto per i ragazzi di fuori provincia

Nel 1964 ottengono la qualifica i primi sette studenti. Nell’anno seguente viene istituito il triennio per le sezioni Cucina, Sala/Bar, Amministrazione/Ricevimento. Come tutti i professionali statali di allora, la scuola aveva un Consiglio di Amministrazione autonomo; il primo presidente è stato il prof. Carantani, la prima preside la prof.ssa Licini, proveniente dall’Avviamento professionale di San Pellegrino Terme. I costi di gestione dell’edificio erano a carico del Comune. La scuola aveva sempre bisogno di trovare nuovi spazi ed il convitto maggiori posti-letto. L’edificio comunale di via Baroni (dove attualmente si trova la cooperativa “In cammino”) accolse diverse classi, così come fecero in seguito l’oratorio, il piano terra della Media, il Centro Civico, il salone dell’Hotel Palazzolo.

Nell’anno scolastico 1974/75 il trasferimento nel nuovo edificio di viale della Vittoria, inaugurato il 6 Aprile 1975; costruito secondo gli standard di allora per 300 studenti, nel corso degli anni, con divisorie, aggiunte, tavolati definitivi e provvisori, sarebbe arrivato ad accoglierne più di mille. Per il convitto maschile, al quale si aggiungerà quello femminile alla fine degli anni Novanta, la situazione rimase sempre provvisoria: Villa Emilia, Hotel Roma, Hotel Commercio, Hotel Moderno, Albergo Italia.

1982: si aggiunge il biennio post Qualifica: primi 10 diplomati alla maturità.

1984: istituzione della sede coordinata di Nembro, che diventerà autonoma nel 2003.

Settembre 2010: parte la “Riforma Gelmini” e gli istituti professionali diventano quinquennali; in particolare per l’IPSSAR le articolazioni e le opzioni attivate sono:

  • Articolazione ” Enogastronomia”
  • Articolazione ” Sala e Vendita”
  • Articolazione ” Accoglienza Turistica”
  • Opzione “Prodotti Dolciari e Industriali”

Settembre 2010: attivazione del percorso triennale regionale IeFP (Istruzione e Formazione professionale) di Operatore della Ristorazione – Preparazione Pasti

Giugno 2013: primi qualificati IeFP triennale (operatore della ristorazione – preparazione pasti -III livello europeo EQF)

Luglio 2015: primi diplomati del corso quinquennale con rilascio di titoli validi per l’accesso a qualsiasi corso universitario

Settembre 2018: una nuova riforma interessa gli istituti professionali: i quadri orari si modificano, ma restano invariate le articolazioni e l’opzione attive presso l’IPSSAR

Settembre 2019: si amplia ancora l’offerta formativa dell’Istituto con l’attivazione dell’indirizzo “Turismo” dell’Istituto Tecnico Economico e l’Istituto assume la denominazione di “Istituto Superiore di San Pellegrino Terme”.

L’IPSSAR ieri e oggi

In 55 anni, sono cambiati i contenuti, i metodi, i programmi di insegnamento come in tutte le scuole. In particolare, per quanto concerne gli istituti professionali, sono state ridotte le ore dedicate alle discipline tecnico pratiche; tuttavia sono stati introdotti i percorsi obbligatori di Alternanza Scuola- Lavoro e, soprattutto, si è passati dalla trasmissione dei contenuti, al lavoro sulle competenze. L’IPSSAR di San Pellegrino ha sempre mantenuto, pur con i cambiamenti normativi succedutisi, un’attenzione costante ai contatti col territorio e alle opportunità di miglioramento professionale. Frequentemente gli insegnanti e gli allievi sono usciti, ed escono ancora, dalle cucine, dalle sale, dalle aule per supportare incontri, convegni, manifestazioni di enti esterni in valle e provincia o per partecipare a concorsi presso altre scuole alberghiere nelle diverse regioni italiane. Indimenticabile l’impegno, per più di due mesi, nella gestione della mensa di 1.600 pasti giornalieri a Lioni, in occasione del terremoto dell’Irpinia nel 1980.

    Gli allievi di San Pellegrino al “Campo Bergamo” a Lioni

Caratteristica dell’istituto, e non solo da oggi, è di aver sempre mantenuto contatti col mondo del lavoro, con le istituzioni, il territorio. Lungo gli anni, in occasione di concorsi, convegni, manifestazioni, giornate di studio, ma soprattutto di aver mantenuto i contatti con i suoi ex allievi illustri che rappresentano una fonte importantissima di aggiornamento per nostri alunni. Per citarne alcuni di loro non si può non ricordare Martino D’Antonio di Cisano, capo chef all’”Opera Bombana” di Pechino, uno dei più noti della Cina, quindi Alberto Gianati da Olmo al Brembo, ora a “Casa Italia” a Porto Rico e cuoco alla Notte degli Oscar di Los Angeles. Ancora, Carlo Marengoni di Bergamo, chef al “The Fullerton hotel” di Singapore, e poi Luciano Pellegrini da Capizzone a Las Vegas, o Valentino Pellegrini oggi a San Diego e Stefano Terzi a New York. Per continuare con Giancarlo Morelli, allievo di Alain Ducasse, chef-imprenditore. Da ultimo ricordiamo Francesco Gotti e Andrea Tiziani,  vincitori nel 2018 delle medaglie d’oro e d’argento con la nazionale Italiana Cuochi ai mondiali svoltisi in Lussemburgo.

Andrea Tiziani (a sinistra) e Francesco Gotti con la presidente dell’Associazione ex alunni Alessandra Manzoni

C’è chi, invece, dopo l’Alberghiero di San Pellegrino grazie alla cucina, è diventato un volto noto della televisione, come Andrea Mainardi (“La prova del cuoco” e ora “Il Grande fratello”), Francesca Marsetti, anche lei alla “La Prova del cuoco”e anche Luca Cinacchi Mirko Ronzoni, volti noti dello schermo televisivo per la trasmissione Hell’s Kitchen Italia.

Nico Tomaselli, di Bergamo, invece, è direttore della sede Lindt a Boston negli Stati Uniti.

Ma non solo padelle o reception: dall’Alberghiero di San Pellegrino, dopo qualche anno di esperienza ristorativa, è spuntata la genialità di Sandrone Dazieri, oggi affermato scrittore. Quest’ultimo da Cremona. Segno di un’epoca dell’istituto che, grazie al suo Convitto annesso, attirava ragazzi da tutta la Lombardia e non solo.

Gli ex alunni sono riuniti nell’Associazione ex alunni dell’Ipssar di San Pellegrino Terme (per maggiori informazioni sull’associazione è possibile visitare la pagina dedicata).

Numeri e prospettive

Quanti studenti sono passati tra le mura dell’IPAS-IPSAR-IPSSAR di San Pellegrino Terme? Un dato è certo: in Valle Brembana e in provincia di Bergamo parecchi operatori del settore turistico hanno frequentato le aule dell’Alberghiera e tanti di loro sono diventati famosi, non solo nel mondo alberghiero e della ristorazione.

Dalle poche decine di alunni dei primi anni, si arriva al massimo nel 2002/03 con 1.268 alunni (779 a San Pellegrino Terme, 489 a Nembro); nel 2003/04 (con la separazione della sede di Nembro) sono 763; nel 2012/13 crescono fino a 1059; nel 2015/16 sono 1015, nel 2017/18, 882 e nell’anno scolastico in corso 2018/19, 805.

La  presente sezione è stata realizzata grazie al prezioso contributo del prof. Alberto Giupponi figura storica per l’istituto in cui ha prestato servizio, con vari ruoli, ininterrottamente dal 1968 al 2006.